Mangiamo bene ogni giorno! Ricette facili e gustose per cucinare a casa!
23 Luglio 2024
Alla sera, sedute sul tavolino del giardino di limoni, cedri e mandarini dell’hotel Ghibli a San Vito, dove vanno a cenare, Anna le consiglia di provare il cous cous Eruzione. Lena è un po’ timorosa, il nome è inquietante. «Vedrai, vedrai» la rassicura Anna. Lena vede e soprattutto apprezza, moltissimo, il cous cous al nero di seppia con i ricci di mare. In effetti sembra un vulcano che si alza, nero di detriti, ed erutta lava. Lena, mangiando, scorgendo le sue braccia abbronzate che reggono le posate, prova ancora più forte quel sentimento di libertà, di assenza di pensieri che ha finalmente cominciato a invaderla. Questo è il senso della fuga, alleggerirsi di quei pensieri ingombranti che le appesantiscono l’esistenza.
Siamo quasi alla fine di un luglio infernale per caldo, umido e zanzare, e la mia insofferenza trasuda da ogni poro. Sveglia prima delle sei, esco in terrazza per innaffiare le piante prima che arrivi il sole, rientro per fare colazione, esco con Ciro intorno alle sette e trenta per la consueta passeggiata al parco, scambio due chiacchiere con le altre mamme di cani mattiniere come me, torno a casa con Ciro ansimante in cerca di quel refrigerio che solo l’aria condizionata può garantirci. In queste chiacchierate si parla dei nostri “figli a quattro zampe”, del tempo e spesso di cibo: oggi una signora mi raccontava la sua routine, esce tutte le mattine per fare colazione al bar, ha smesso di cucinare da tempo, va al supermercato e compra quello che c’è di pronto prima di tornare a casa dopo il lavoro. Il fatto che ci siano tantissime persone che non cucinano, mi lascia sempre un po’ basita: per chi come me è cresciuta al Sud, dove svegliarsi e sentirsi domandare “cosa vuoi mangiare oggi?” ancor prima di aver preso il caffè e dove spesso a ora di colazione, c’è già qualcosa che cuoce in pentola o in forno, è quasi inconcepibile. Quando sono andata via da casa a 19 anni, non sapevo preparare nemmeno un piatto di pasta decente, ma non ho nemmeno ,lontanamente pensato di non imparare a farlo, con marito e figli ho sempre messo in tavola colazione, pranzo e cena, e anche quando sono rimasta da sola, non ho quasi mai rinunciato a mettere insieme un pasto gustoso, mi è sempre sembrato un modo per prendermi cura di me e delle persone che amo. Sia chiaro che non condanno chi sceglie di non cucinare, vorrei capirne le motivazioni, se è una rinuncia oppure una conquista, magari ne discuterò prossimamente con le persone che mi seguono su Instagram. In ogni caso se siete qui a leggere un blog di cucina è perché vi ha incuriosito un piatto che ho preparato, quindi oggi tocca alle Polpette di Tonno rosso al Sugo, pronti a fare la scarpetta?
Ingredienti
una confezione Passata Rustica Cirio
400 g tonno rosso fresco
1 uovo
2 cucchiai pecorino grattugiato
foglie di menta
scorza di limone grattugiato
sale e pepe q.b.
panko o pangrattato q.b.
farina per infarinare
olio extravergine d’oliva Cirio
una confezione Passata Rustica Cirio
un cipollotto di Tropea
olive taggiasche
capperi
Tritiamo il tonno finemente (al coltello o in un food processor). In una ciotola lo mescoliamo insieme ad un uovo, al pecorino grattugiato, alla menta fresca tritata e alla scorza grattugiata di un limone biologico. Aggiungiamo pangrattato (o panko) fino ad ottenere la consistenza giusta: l’impasto deve poter essere lavorato senza sfaldarsi. Infine aggiustiamo di sale e pepe.
Con le mani bagnate formiamo le polpette di tonno, le infariniamo leggermente e le disponiamo in un vassoio, facciamo riposare in frigo per mezz’ora circa. Dopo il riposo in frigo, scaldiamo 4/5 cucchiai di olio in padella e cuociamo le polpette, facendole dorare su tutti i lati.
In un tegame facciamo soffriggere la cipolla di Tropea tritata con un filo d’olio extravergine d’oliva, uniamo i capperi e le olive taggiasche denocciolate e aggiungiamo la Passata Rustica Cirio, aggiustiamo di sale e cuociamo per 10 minuti circa, tuffiamo le polpette nel sugo e proseguiamo la cottura per altri 10 minuti. Serviamo tiepide o fredde.