Mangiamo bene ogni giorno! Ricette facili e gustose per cucinare a casa!
3 Maggio 2022
«La tua mamma», mormorai di nuovo, fra me e me. Dio che parola immensa. Fino ad allora l’avevo sempre associata a qualcosa di difficile, faticoso, problematico, ma ora la sentivo come una carezza sulla fronte, il soffio su un ginocchio sbucciato, una luce amorevole, la pace.
Non dimenticarlo mai
Federica Bosco
«Vedi amore mio…» dissi, «…la vita non è necessariamente una corsa continua, non devi per forza essere qualcuno o ottenere qualcosa per farti amare, per colmare un vuoto, o per la paura di essere sola. Tu ai miei occhi sarai sempre la cosa più preziosa del mondo, e io ti sosterrò, ti accompagnerò e ti starò vicino per tutto il tempo che ne avrai bisogno.[…] ti giuro che non ti lascerò mai sola e che potrai contare sempre, sempre su di me. E che potrai cadere, sporcarti di erba e di cioccolata, essere spettinata e scorbutica, fare le linguacce e i capricci, farti bocciare, sbagliare fidanzato, lavoro e amicizie, e io sarò sempre lì, pronta ad accoglierti e abbracciarti, senza giudicarti mai, senza dirti te l’avevo detto. Sappi che avrai sempre un porto sicuro dove approdare. […]
Io ti accoglierò sempre col sorriso e un gelato, e risolveremo tutto insieme. No, non sarò una tua amica, sarò il tuo faro nel buio. Non dimenticarlo mai.»
Non era cattiva, almeno non volevo crederlo, ma era come un’eterna adolescente in cerca di attenzioni, e questo la faceva comportare in maniera egoista e impulsiva, salvo poi piangere per dieci minuti e riprendersi miracolosamente non appena ti ammorbidivi un po’. A quel punto sembrava si fosse dimenticata di tutto, anche della gravità delle sue azioni. Zero sensi di colpa, zero rimorso, zero scuse, pagina bianca e via di nuovo. Avevo imparato presto a non fidarmi di lei e delle sue promesse mai mantenute e questo, in seguito, mi aveva condizionata in tutte le relazioni con gli altri. Mi aspettavo sempre la fregatura; […] Piano piano aveva demolito ogni mia speranza. Tutto quello che le mie compagne di classe vivevano come una normale relazione con la propria madre – le confidenze, gli abbracci, l’incoraggiamento, la protezione – io non l’avevo mai conosciuto.
Ma ero sopravvissuta, avevo seppellito il dolore sotto strati di lacrime fossilizzate dal tempo e avevo rinunciato ad avere una madre.
Non dimenticarlo mai
Federica Bosco
Per parlare di maternità e della festa della mamma, ho scelto questi due brani dell’ultimo libro di Federica Bosco: diamo per scontato che le madri siano tutte amorevoli, comprensive, pronte ad incoraggiarci e consolarci, un porto sicuro in cui approdare ed è così nella stragrande maggioranza dei casi, ma purtroppo ci sono madri, come quella della protagonista del romanzo, egoiste e incapaci di amare le loro creature, di proteggerle e di accoglierle.
Ho trascorso la maggior parte della mia vita a fare “la brava bambina”, a non sporcarmi, a non disturbare, a prendere buoni voti a scuola, a rispettare gli orari, a fare quello che ci si aspettava da me, affannandomi inutilmente per compiacerla, per sentirmi dire “brava!”, ma puntualmente non era mai abbastanza, io non ero mai abbastanza…
Ho dovuto allontanarmi e rimettere insieme i pezzi, sentendomi in colpa sempre, finché lo psicologo mi ha detto che avevo semplicemente messo in atto una strategia di difesa da un ambiente tossico, in cui chi avrebbe dovuto amarmi per quella che sono, non faceva altro che giudicarmi e manipolarmi per raggiungere i suoi scopi. Come spiega l’autrice, si sopravvive, ma non si smette mai di sentire la mancanza di quell’amore che ci è stato negato. Ho voluto parlare di questa storia e della mia esperienza, perché in questo giorno in cui si celebra l’amore più grande e disinteressato, quello di una madre per i figli, ci sono io e tantissime altre persone che quell’amore, quello che rende forti e sicuri di sé, non l’hanno mai provato: vi abbraccio forte!
Qui trovate anche la ricetta della “Torta Cuore di Mamma” un guscio di frolla fragrante con un ripieno di composta di fragole e una copertura golosa di ganache al cioccolato fondente: una delizia per le papille, una gioia per gli occhi e una coccola per il cuore!
Ingredienti
Per la base:
330 g farina tipo 0
75 g Olio extravergine d’oliva Cirio
130 g zucchero
un uovo intero
2 tuorli
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
Per la composta di fragole:
300 g fragole (più una decina per guarnire)
70 g zucchero
2 g agar agar
Per la ganache:
170 g cioccolato fondente
150 g panna fresca
un cucchiaio di miele
25 g burro
Prepariamo l’impasto: in una ciotola montiamo l’uovo e i tuorli con lo zucchero, la vaniglia e il sale con le fruste elettriche, quando il composto sarà gonfio e spumoso, versiamo l’olio extravergine d’oliva a filo sempre mescolando. Versiamo la farina e incominciamo ad incorporarla con una spatola, poi versiamo l’impasto su un piano infarinato e continuiamo ad impastare con le mani fino ad ottenere una palla. Prendiamo uno stampo a cerniera a forma di cuore, rivestiamo con carta da forno e stendiamo l’impasto della torta e lo bucherelliamo. Lasciamo riposare in frigo per 10 minuti, poi cuociamo in forno a 180º per 25 minuti finché sarà dorato. Lasciamo raffreddare.
Prepariamo la composta di fragole: laviamo e tagliamo a pezzi piccoli le fragole, le cuociamo in una casseruola con lo zucchero per 7/8 minuti quando il composto raggiunge l’ebollizione versiamo l’agar agar e cuociamo ancora 3 minuti. Mettiamo a raffreddare in frigo.
Prepariamo la ganache: facciamo fondere il cioccolato fondente in una ciotola a bagnomaria. Scaldiamo la panna fino a raggiungere il punto di ebollizione, la versiamo in tre volte nel cioccolato fondente fuso, mescolando bene ogni volta, fino ad ottenere una crema liscia, aggiungiamo il miele ed il burro, mescoliamo per amalgamare bene tutti gli ingredienti. Componiamo il dolce: spalmiamo la composta di fragole sul fondo della torta, versiamo la ganache al cioccolato, guarniamo con le fragole tagliate a metà lungo il bordo della torta. Facciamo raffreddare una mezz’ora in frigo prima di servire.