21 Marzo 2019
{ questa poesia è per gli inquieti.
è per chi vuole sempre qualcosa di più, per chi non sopporta
il tempo morto dentro l'ascensore,
quello per vestirsi, per allacciarsi le scarpe.
questa poesia è per chi guarda il gatto per due secondi
ma poi torna alla sua testa,
per chi ama con i piedi incollati a terra,
per chi sente il cuore di carta velina.
non è un mistero la morte, il vero mistero
è l'inquietudine.
perché ad alcuni di noi non è concessa nessuna tregua?
che colpa abbiamo commesso?
io da bambino ero tormentato per la timidezza,
c'è stato un tempo che tenevo il cuore appoggiato
su una ragnatela: mi sembra che potesse cadere
con un soffio di vento oppure prendendo una buca
con la macchina.
vi prego, aiutiamoci, facciamo qualcosa per darci pace.
è inutile fingere che siamo normali,
noi siamo nervosi pure quando ci accade
qualcosa di bello, noi sentiamo il mondo come un pericolo.
è inutile nasconderlo.
noi non abbiamo le vene d'oro del gatto,
la calma minerale di un sasso.
aiutiamoci, facciamo una federazione di ferite.
se non si chiude la nostra
può chiudersi quella di un altro
per merito nostri.
forse la paura va usata per guarire gli altri.
chi non ha paura non guarirà nessuno. }
Franco Arminio
L’inquietudine mi accompagna da sempre e per quanto esteriormente io possa apparire calma e tranquilla, c’è sempre qualcosa che mi si agita dentro: spesso è la preoccupazione per le persone che amo, altre volte è la paura di sbagliare, di cambiare direzione, di rimettermi in gioco. Ci sono periodi in cui avverto un peso sul cuore e mi sembra di vivere con il fiato sospeso... poi per fortuna arriva il momento in cui i pezzi del puzzle su cui mi arrovello per mesi, magicamente trovano l’incastro giusto, arrivano le risposte che aspettavo, i problemi trovano una soluzione, incontro persone speciali che credono in me e in quello che faccio, e allora torno a respirare, sento l’energia giusta per lanciarmi in nuovi progetti in cui reinventarmi e dare il meglio di me. Oggi è il primo giorno di primavera, giornata mondiale della poesia, rileggo le mie preferite, apro le finestre, mi godo il calore del sole sulla faccia e do il benvenuto alla nuova stagione con una torta delicata e profumata. Ecco la ricetta!
Ingredienti per la pasta frolla
250 g farina
125 g zucchero
125 g burro
1 uovo
scorza di limone
un cucchiaino fiori di lavanda
un pizzico di sale
Per il ripieno
250 g ricotta fresca
100 g zucchero a velo
un uovo intero
20 ml limoncello
la scorza grattugiata di un limone non trattato
Prepariamo la pasta frolla impastando la farina con il burro freddo a pezzi e lo zucchero fino ad ottenere un composto sabbioso. Uniamo l’uovo, la lavanda e la scorza grattugiata di limone e mescoliamo fino a che l’impasto si compatta. Stendiamolo tra due fogli di carta da forno e facciamo riposare in frigo per almeno mezz’ora. Prepariamo il ripieno della torta: sbattiamo le uova con lo zucchero a velo, uniamo la ricotta e il limoncello sempre mescolando.
Stendiamo la pasta frolla, la disponiamo in uno stampo rivestito con carta da forno, bucherelliamo con una forchetta, riempiamo con la crema di ricotta e cuociamo in forno a 180º per 35 minuti circa. Con la frolla avanzata ritagliamo dei biscottini a forma di fiore con cui decoreremo la superficie del dolce. La Torta con Crema al Limoncello e Lavanda è buona tiepida, ma è deliziosa se la lasciamo raffreddare in frigo.
A proposito di nuovi progetti, domani a partire dalle ore 17.00 terrò uno show-cooking presso Prisma Store - Barletta https://m.facebook.com/PrismaBarletta/ dove preparerò un menù per dare il benvenuto alla primavera: fate un salto a trovarmi se siete in zona!